Calenda: il mio impegno per un servizio civile da 80mila ragazzi l’anno. “Investire nel Servizio Civile Universale significa dare fiducia ai giovani e ai modelli generativi attivati sul territorio, e investire in un modello di cittadinanza attiva, inclusione e solidarietà unico nel nostro Paese”.
Il Servizio Civile deve mantenere l’impianto del modello costruito con gli enti, senza cedere alla tentazione di inutili fughe in avanti. Per Calenda le competenze non nascano solo dal modello educativo frontale, bensì dalle esperienze virtuose che sono una grande ricchezza per la formazione dei giovani. per il leader di Azione-Italia Viva investire nel Servizio Civile Universale significa dare fiducia ai giovani e ai modelli generativi attivati sul territorio, e investire in un modello di cittadinanza attiva, inclusione e solidarietà unico nel nostro Paese: “Si chiama Servizio Civile Universale proprio perché è una grandissima occasione che consente ai giovani di maturare esperienze a tutto tondo, sia in Italia che all’estero e anche questo ultimo aspetto va potenziato perché anche su questi valori si deve fondare la costruzione di una nuova Unione Europea in grado di rispondere alle aspettative dei cittadini. Occorrerà dunque permettere agli enti locali e al Terzo settore di massimizzare al meglio questo istituto che ha già una sua disciplina e che necessita di fondi stabili per garantire l’accesso a quanti più giovani possibile e garantire agli enti una programmazione stabile”.
Con la Mozione 1-00573 presentato da Maria Chiara GADDA Lunedì 17 gennaio 2022, seduta n. 628, si impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative per prevedere lo stanziamento di risorse strutturali per il Fondo nazionale per il Servizio civile universale istituito dall’articolo 19 della legge 8 luglio 1998, n. 230, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, tali da assicurare l’effettiva universalità degli accessi al servizio;
2) ad adottare iniziative per definire lo status giuridico dell’operatore volontario durante il servizio all’estero nonché le condizioni di tutela della sicurezza degli operatori volontari in zone a rischio;
3) ad adottare iniziative per prevedere forme di didattica online in modalità sincrona e asincrona per la formazione degli operatori volontari e del personale degli enti accreditati, promuovendone la formazione e garantendone l’aggiornamento continuo anche attraverso il costituendo Centro nazionale del servizio civile;
4) ad adottare le iniziative necessarie ad assicurare, in linea con quanto previsto dall’articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore nella definizione della programmazione e organizzazione a livello territoriale mediante forme di co-programmazione e co-progettazione;
5) a rafforzare il ruolo di consultazione, riferimento e confronto svolto dalla Consulta nazionale, istituita ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40;
6) ad adottare iniziative per garantire agli enti, sentita la Consulta nazionale, tempi adeguati per esperire la procedura di selezione dei volontari;
7) ad adottare iniziative per coordinare con le regioni eventuali modalità di certificazione delle competenze e stanziare risorse aggiuntive qualora tale servizio qualificato fosse richiesto direttamente agli enti;
8) ad assicurare, secondo quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 40 del 2017, la stipula di un protocollo nazionale quadro e successivi accordi bilaterali fra il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, e le regioni e le province autonome;
9) a relazionare al Parlamento con maggiore puntualità circa l’organizzazione, la gestione e lo svolgimento del servizio civile, ai sensi di quanto previsto all’articolo 20 della legge 8 luglio 1998, n. 230;
10) a nominare con urgenza il direttore dell’Ufficio per il Servizio civile universale considerando l’importanza di tale ruolo per il buon funzionamento del Dipartimento e tenuto conto che la posizione è vacante dal 16 giugno 2021.